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Comune di Foiano della Chiana

MOSTRA IL SEGNO DEL SACRO
 
Abbazie e monasteri in terra d’Arezzo

nelle incisioni di 50 artisti contemporanei

La mostra è il risultato dell'invito rivolto dalla Società Bibliografica Toscana ad alcuni artisti contemporanei direalizzare un'incisione relativa ad una delle abbazie, monasteri e conventi in terra aretina individuati nel territorio dei Comuni partecipanti al progetto. In relazione ai fini dell’Istituto per la Valorizzazione delle Abbazie Storiche della Toscana, cui ha aderito anche il Comune di Foiano della Chiana tra gli altri enti pubblici e privati, ed avente lo scopo di “promuovere lo studio e la valorizzazione delle abbazie erette in Toscana prima dell’anno 1492, per favorirne la conoscenza e la promozione, nonché le ricerche ad esse connesse e collegate, per l’aspetto storico artistico, antropologico e della storia delle istituzioni, in particolare quelle religiose”, è stata promossa per l’anno 2017 la mostra su invito di grafiche libere aventi come tema le Abbazie, i monasteri ed i conventi in terra aretina. Da questo invito ne è scaturita la mostra che si apre a Cortona il 19 agosto e che si sposterà negli altri Comuni aderenti.

Il curatore del progetto e della mostra è Gian Carlo Torre per la Società Bibliografica Toscana.

Il Comune di Foiano della Chiana partecipa con la Chiesa di S. Francesco:

Il cinquecentesco complesso di San Francesco è situato immediatamente fuori dell’abitato di Foiano, lungo la strada che conduce a Lucignano, e rappresenta, quindi, un tipico insediamento francescano isolato ma vicino all’abitato. La chiesa, opera del fabbriciere della Provincia francescana Cherubino Conzi, fondata e costruita a partire dal 1492, è consacrata nel 1516, ma viene sottoposta a numerosi lavori già alla metà del Cinquecento per i danni strutturali alla volta ed al campanile e tra il 1702 e il 1759 viene modificata internamente ed ampliata nella parte del coro e del convento. L’antico convento è attualmente adibito a ospedale: svolge questa funzione dal 1818, quando, dopo la soppressione napoleonica (1810), viene donato alla Comunità di Foiano per trasferirvi un precedente ospedale interno al castello. La facciata presenta un portico con fronte in mattoni a vista murati sopra cinque archi a tutto sesto impostati su esili colonne di ordine toscanico e due semicolonne incorporate nei pilastri laterali. Delle tre aperture quella centrale introduce all’interno della chiesa che, pur mantenendo l’originario impianto longitudinale a unica navata, si presenta con la copertura a botte segnata da cinque arconi e una cupola ottagonale nella zona del presbiterio, nascosta all’esterno da un tiburio, del Settecento. Risale alla metà del Settecento anche la decorazione a stucchi e la messa in opera dell’altare maggiore, opera del fiorentino Giuseppe Socci. Le opere d’arte dell’interno della chiesa che presentano maggior pregio sono di ambito robbiano e contribuiscono alla definizione di Foiano “Paese robbiano” (Mario Salmi). Nella parete di fondo dell’abside, sopra il coro ornato da stalli lignei a intarsi della prima metà del Seicento, si vede la pala con Cristo e la Vergine che intercedono presso l’Eterno attribuita ad Andrea e Giovanni della Robbia (1495-1500), trasportata nella sede attuale al momento del rifacimento dell’altare maggiore all’inizio del Settecento. Nella parte bassa tra le figure una raffigurazione dell’antico castello di Foiano. Nella predella sono raffigurate l’Annunciazione e la Natività affiancate dai committenti genuflessi.

Nel transetto di destra è stato restauro e ricostruito il gruppo della Crocifissione realizzato intorno al 1515 dalla bottega robbiana attribuito a Francesco, il settimo dei figli di Andrea, poi (1495) frate domenicano col nome di fra Ambrogio (1477-1527/8). In origine il gruppo era distribuito nella cappella maggiore della chiesa primitiva intorno al Crocefisso di Baccio da Montelupo (attualmente in Collegiata). Le figure, composte come sacra rappresentazione del momento immediatamente precedente la morte di Gesù hanno un’intensa vena devozionale. Ai lati, spettatori della scena, i due santi Francesco e Chiara.

  


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