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Comune di Foiano della Chiana

FINO AL 31 DICEMBRE VISIBILE LA PREDELLA DELLA PALA DI SIGNORELLI
manifesto

Chiesa-museo della Fraternita di S. Maria della Misericordia

Predella con Storie di S. Martino di Luca Signorelli (1523)

Nuovamente visibile al pubblico dopo ben 34 anni


Recuperate alla vista del pubblico dopo oltre 30 anni sono esposte a partire dal 12 ottobre presso la Chiesa-museo della Fraternita di S. Maria della Misericordia di Foiano della Chiana le due parti di predella sopravvissute al furto del 1978 e conservate da quel momento presso i depositi del Museo di Arezzo. L’iniziativa si inserisce nel progetto Rinascimento in terra d’Arezzo promosso da Ente Cassa di risparmio di Firenze e arriva a suggellare un impegno su più fronti dell’Amministrazione comunale per valorizzare il proprio patrimonio culturale.

Info e prenotazioni:

Ufficio cultura, tel. 0575643241, cultura@comune.foiano.ar.it
Ufficio turistico: 3482868848

 

 

L’Incoronazione della Vergine con angeli e santi dipinta nel 1523 per l’arciprete della Collegiata dei Ss. Martino e Leonardo Angelo Mazzarelli, che la tradizione identifica con la figura di S. Martino nel quadro, è uno dei momenti conclusivi dell’attività di Luca Signorelli. Il dipinto fu eseguito, secondo quanto afferma Vasari, a Cortona da un artista “vecchio et impedito dal parletico” e da qui mandata a Foiano, dove è tuttora conservata nel secondo altare a sinistra della Collegiata. La commissione è del 24 marzo 1522: nel registro di entrate e uscite dell’Archivio della Collegiata alla notazione della spesa relativa segue in calce la quietanza per la cifra di novanta ducati d’oro autografa della tremolante mano di Luca Signorelli (14 luglio 1523). La tavola era corredata di una predella con Storie di S. Martino parzialmente trafugata nel 1978: delle quattro tavole della predella sicuramente documentate rimangono quelle con Esequie di san Martino (o Traslazione del corpo di san Martino) e Martino scaccia i demoni da una vacca impazzita, conservate dal 1978 in deposito coattivo presso il Museo di arte Medievale e moderna su ordinanza dell’epoca della Soprintendenza ai beni storico-artistici.  

L’esecuzione si deve ad un artista della bottega, probabilmente formatosi alla scuola del Franciabigio, identificato con Antonio di Donnino di Domenico del Mazziere. Nonostante gli artisti della bottega siano, di solito, di difficile interpretazione poiché Luca rimane attivo ed in grado di sovrintendere il lavoro fino agli ultimi mesi della sua vita, dando alle produzioni del suo entourage un alto grado di uniformità, nella predella di Foiano l'originalità del maestro riesce a farsi strada giovandosi probabilmente anche della posizione marginale. Alla bottega, è il nipote Francesco poi a proseguire l’attività alla morte del maestro, subentrando in alcuni contratti ed ereditando modelli e cartoni della bottega. Francesco compare per altro tra i testimoni alla stesura del testamento il 29 maggio 23, presente a Foiano magari per ritirare la commissione dell’opera.

La figura di Luca Signorelli è connessa alla lezione pierfrancescana che, non a caso ricordato da Luca Pacioli come “degno discipulo di Piero”, dal biturgense imparò a dipingere le forme umane, sia nude che abbigliate, oltre all’uso della pittura a olio e al modo di utilizzare la luce. Dall’insegnamento del grande maestro prospettico Luca, ugualmente a Bartolomeo della Gatta e al Perugino, approdò all’adozione di accezioni verrocchiesche, conservando in tutta la sua lunga carriera artistica l’interesse per l’antico e per l’anatomia. Tra Cortona (dal 1470) e Arezzo si svolse la sua attività precedente alla partenza per Roma, dove fu impegnato anch’egli nella decorazione della Cappella Sistina, nel 1482. La fama e la posizione sociale raggiunte dall’artista in patria ai primi del Cinquecento ebbero come conseguenza una ricca produzione, destinata sia agli enti religiosi che alle committenze laiche. Massiccio divenne anche l`intervento della bottega, rappresentata in modo particolare dalle opere attribuibili al maggior collaboratore di Luca, il nipote Francesco.

 

Da Luca Signorelli “de ingegno et spirto pelegrino”, a cura di F. De Chirico, V. Garibaldi, T. Henry, F. F. Mancini, Catalogo della mostra Perugia-Orvieto-Città di Castello 21 aprile-26 agosto 2012), scheda di P. Refice, pp. 337-338, schede 93-94.

 

 


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